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Virginio Merola ed il ritorno al feudalesimo.
Quando lo stato di diritto è un optional.
Siamo arrivati all'inverosimile. Come avevo scritto nel precedente articolo le regolazioni degli orari commerciali dovrebbero essere fatte per legge unicamente a scopo di ordine pubblico e per periodi limitati nel tempo.
Dopo le critiche ricevute e migliaia di firme su una petizione per rimuovere l'ordinanza contro la chiusura anticipata forzata dei negozi in zona universitaria ecco che il sindaco riceve tre (dico TRE) commercianti e dà loro (ma solo a loro) il permesso di aprire tutta notte aggiungendo poi <<Strada per strada intendiamo stringere patti con i gestori dei locali che vorranno impegnarsi per prendersi cura di questa zona.>>. Ora capite bene che da una legge che gli consente l'applicazione di divieti solo in casi estremi ci troviamo con un comune che vorrebbe dettare legge su chi può stare aperto e chi no a seconda di chi secondo lui, opinabilmente, "vorrà prendersi cura della zona". In un sistema sovietico oppure feudale o in un sultanato questa sarebbe la prassi in quanto il potere politico non è chi amministra ma chi possiede la città ma qui siamo in Europa e la clausula per stare aperti o meno dovrebbe essere quella del rispetto o meno delle norme in vigore, qualcuno forse lo dovrebbe spiegare al sindaco.. Quello che mi chiedo è <<ma è possibile che chi dovrebbe rappresentare le istituzioni e la legalità ed amministrare il territorio comunale non abbia una minima concezione del diritto? Ed è possibile che lo staff che dovrebbe avere dietro gli permetta certi comportamenti?>> http://blog.byo.net/?sett=nodi&azione=visualizza&iddato=128
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